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domenica 20 ottobre 2013

I FUNGHI 3

Per concludere la panoramica sui funghi, restano alcune cose da dire.
I miceli fungini, sia nelle loro forme macroscopiche che in quelle microscopiche, sono onnipresenti. E onnipresenti sono le spore che questi producono e spargono in atmosfera in quantità esorbitanti attraverso i  corpi fruttiferi che, al momento opportuno, fanno emergere dai substrati in cui si sono infiltrati.
Queste spore, come del resto tutte le cellule riproduttive di tutti i viventi, hanno un mandato genetico: moltiplicarsi per riformare un organismo della stessa specie di quello che le ha prodotte. Un organismo cioè capace di fare le stesse cose, ovvero di inserirsi con lo stesso ruolo nel meccanismo del Mondo.
Innanzitutto i funghi si inseriscono nella decomposizione dei corpi morti di tutti gli altri organismi. C'è una concatenazione in questo e un lavorio incessante che vede coinvolti insieme ai funghi, insetti, larve di insetti, millepiedi, vermi, lumache, limacce, batteri.. Innumerevoli sono gli attori della generale decomposizione, spinta in giù a un livello chimico tale che le piante vive e in crescita, con le ramificazioni terminali delle loro radici, possono assorbire i componenti più elementari per costruire e accrescere i loro corpi complessi in un ciclo complessivo e ripetitivo di vita e di morte.
Se fuori dal suolo gli alberi di una qualunque foresta lottano per la luce con l'espansione e la crescita, nel sottosuolo competono per assorbire acqua e altre sostanze. E' evidente che, a parità di altri fattori, dall'efficienza della loro azione sotterranea dipende quella aerea. Così, certe specie di alberi si sono associate a certe specie di funghi formando ciò che è stata chiamata micorriza (dal greco mykes=fungo e rhiza=radice). Le ife fungine ricoprono le radichette terminali dell'albero di un rivestimento filamentoso finissimo che si estende ulteriormente nell'humus. Querce, faggi, betulle e tante altre specie affini nonché molte conifere hanno le micorrize e i funghi a esse associate sono differenti specie a cappello o sono tartufi. Il sodalizio, formatosi nel corso di milioni di anni di selezione naturale su un'infinità di tentativi, si mantiene ovviamente perché dà luogo a un vantaggio reciproco. Sicché quei funghi prosperano e quegli alberi si ingigantiscono nelle foreste.
Nella panoramica non mancano certo i funghi parassiti. In natura è la varietà vegetale che li limita dato che il loro sviluppo viene impedito dal gran numero di ospiti inadatti che li circondano. Ma con le colture, specialmente con le monocolture il discorso è diverso. Fra il 1845 e il 1849 la carestia provocata in Irlanda da un fungo della classe degli oomiceti, che fece marcire tutte le coltivazioni di patate ( fatte con uno stesso tipo di patata) su cui si reggeva l'alimentazione di quel popolo, fu alla base dei milioni di morti che misero in forse l'esistenza dell'intera nazione.
Le malattie provocate dai funghi sono ora un flagello dell'agricoltura intensiva e dello sfruttamento forestale che difendono la loro innaturale uniformità con tonnellate di veleni. Certi funghi chiamati carboni infettano i semi, crescono con l'ospite, che sembra sano, ma al suo interno è il fungo che si impadronisce della chimica, tanto che ad un certo punto le piante, invece che polline o ovuli, producono spore fungine.
Neanche gli animali si sottraggono ai funghi.
Diverse specie microscopiche sono in grado di attaccare peli, corna, unghie, piume, squame ecc
Sono note polmoniti provocate da funghi ed è nota la pericolosità di mangiare formaggi ammuffiti.
Da ultimo bisogna ricordare i licheni, organismi molto comuni che risultano da un'associazione di alghe e funghi.
Ci sono numerose varietà di alghe, unicellulari e filamentose, che riescono a vivere della poca acqua piovana presente sulle rocce, sui tetti e sulle cortecce degli alberi. Alcune si uniscono con funghi. Le cellule algali crescono e si moltiplicano fra le ife fungine e le inducono a formare strutture compatte e robuste le quali, alla fine, assomigliano a piccole alghe marine che però possono resistere all'essiccamento e riprendere vita quando sono bagnate.
I sottoboschi delle foreste nordiche sono costituiti da un tappeto spesso formato da licheni e le rocce sono spesso incrostate dalle loro formazioni colorate.



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