In qualunque pianeta, la Terra per esempio, gli esseri e quindi le specie possono solo formarsi, trasformarsi,....., de-formarsi.
Quando si leggono frasi del tipo: "L'uomo vive insieme alle piante da circa duecentomila anni, cioè dalla sua comparsa sulla Terra"
O ancora: "Fra i primi organismi unicellulari che apparvero sul Pianeta c'erano -com'è noto- anche le alghe", ci si dovrebbe rendere conto di quanta irrazionalità continua a circolare anche in libri per il resto seri e razionali.
"La comparsa delle moderne piante coi fiori ebbe molte importanti conseguenze"
Certo è che anche una frase del genere rovina tutto quello che di sensato gli viene fatto seguire.
Come si formarono le piante coi fiori?
Da quali piante con i non-fiori si formarono?
E com'erano i primi abbozzi di fiori?
Se non era il momento di rispondere a domande del genere o non era questo il tema di cui si stava trattando, sarebbe bastato dire: "La formazione delle moderne piante coi fiori ebbe molte importanti conseguenze".
La Fisica, in base alla universale conservazione della massa-energia per cui niente si crea, niente si distrugge, ma tutto si trasforma, ha da tempo bandito i termini di comparsa, scomparsa, apparizione, sparizione.
I biologi, e perciò anche i botanici, non l'hanno fatto. Anzi, pare addirittura che ci prendano gusto anche se, così facendo, si mettono in palese contraddizione col meccanismo evolutivo che pure dicono di abbracciare.
Si tratta di un'incoerenza logico-filosofica più che evidente.
Come si è formata tale incoerenza?
Come si mantiene?
E soprattutto, come si può trasformare?
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