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mercoledì 19 agosto 2015

PIANTE CARNIVORE

Carnivore? Piante che addirittura mangiano carne?
Fossero almeno vegetariane o vegane: piante che mangiano solo piante!!
Ironie a parte, è l'atto stesso del mangiare a presentarsi come assurdo, a contraddire la loro natura di piante, loro che, per definizione sono "inorgane", un neologismo che vorrebbe ricordarci  che loro sono loro proprio per la capacità di costruirsi utilizzando soltanto sali minerali, anidride carbonica, acqua e luce solare.
Come fa dunque una pianta ad essere carnivora e purtuttavia a rimanere una pianta?
Intanto c'è da dire che le carnivore non scherzano. Ce ne sono più di 600 specie che mettono in atto mirabili trappole per catturare insetti di vario tipo, ragni e scolopendre o, addirittura, come nel caso di certe specie del genere Nepenthes, anche piccoli mammiferi inclusi topi di una discreta dimensione.



Tutte prede che, ovviamente, digeriscono e, se la loro azione deve avere un senso compiuto, poi assimilano.
Questo comporta che certe loro foglie debbano formare delle sacche che, come  stomaci animali, secernono enzimi digestivi.
Con questi enzimi digestivi decompongono le cellule delle loro vittime nei loro mattoni elementari.
Questi mattoni bisogna poi che vengano assimilati. Cioè a dire assorbiti, distribuiti nell'intero corpo della pianta in modo che le cellule che lo costituiscono possano usarli per assemblare se stesse.
Il significato è semplice: siamo tutti fatti degli stessi mattoni materiali soltanto messi insieme diversamente.
Si sostiene, e a ragione, che tutte queste specie vegetali si siano trasformate in carnivore come adattamento alla povertà dei suoli su cui, con una tale soluzione, potevano ugualmente vivere.
Tuttavia anche molte specie decisamente non carnivore ci riservano sorprese.
Per esempio le piante di patata o di tabacco.
Le loro foglie secernono sostanze appiccicose o velenose per cui è abbastanza frequente trovarci sopra dei piccoli insetti morti.
Quelli che cadono al suolo si decompongono rilasciando l'azoto che serve alla pianta per integrare la propria dieta.
Quelli che rimangono sulle foglie vengono a loro volta decomposti dai batteri che ci vivono e la pianta può anche lì assorbire i loro prodotti di scarto anch'essi ricchi di azoto.
I botanici le hanno definite "protocarnivore" alludendo ad uno stadio più generico che precede le specializzazioni delle vere e proprie carnivore.
In queste ultime la varietà delle forme e delle modalità di "caccia" è davvero stupefacente.
I biosistemi non hanno limiti di inventiva.
E queste piante che hanno foglie verdi, mostrano i loro bei fiori sgargianti ma al tempo stesso catturano e mangiano, la dicono lunga sui limiti della nostra mente quando crea barriere insormontabili e pone quegli out out tipici delle Verità rivelate.
Piante o animali, animali (senz'anima) o esseri umani (in particolare cristiani) certamente con anima.

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