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lunedì 17 giugno 2013

LE PIANTE ODIANO IL SINGOLARE

Le piante odiano il singolare.
Non si può dire che si mettano le mani nei capelli quando sentono gli adulti umani parlare ai loro figli con frasi del tipo La Mela, La Patata, Il Pomodoro o anche La Mucca, Il Cane ecc, ma certamente, se potessero, si metterebbero i rami nelle foglie!
Questo perché la vita è varietà e variazione: E negarlo col singolare è accettare di mutilarsi la mente.
Come si può infatti dar conto della molteplicità rinunciando al plurale?
Sentite questa descrizione: "Ci sono patate dalla carne bianca, gialla, rosea, rossa, marrone, verde, purpurea, arancione, nera e macchiata o striata in varie tinte; patate d'ogni concepibile grossezza e forma, talune lucenti come pomodori, altre scabre come rospi. Vi sono patate immangiabili finché non sono gelate, patate con piante alte più di un metro, patate le cui piante strisciano a terra con viticci... patate che sono barometri viventi ...."
Più di tremila tipologie di patate... E ciò che vale per le patate, vale per i mais, per le mele, per le salvie (bisognerebbe essere consapevoli per esempio che con la parola salvia noi ci riferiamo ad almeno 700 diverse specie alle quali dovremmo aggiungere le varietà che esistono nell'ambito di ogni singola specie..) per qualunque altra forma vivente.
E allora perché il singolare? Perché non abbandonarlo il più in fretta possibile?
Forse a far paura, a mettere in difficoltà è l'idea stessa di molteplicità.Come facciamo a dominarla mentalmente? Sopratutto quando è così vasta, sconfinata?
Meglio allora pensare al singolare. E' più rassicurante. E' meno impegnativo.
Dopotutto l'Agricoltura moderna, quella della Grande Industria, sta eliminando le varietà. E, in questo, si è dimostrata una grande alleata del Singolare.
Ha creato ambienti artificiali in cui viene coltivata una sola specie per tipo: una popolazione formata da milioni o da miliardi di identici cloni. Mostri ecologici insostenibili e tuttavia sostenuti in tutto il pianeta con milioni di tonnellate di veleni.
Una strategia di uniformità, la sua, che si sposa con una certa idea di produttività. A essere esagerati viene da chiedersi se si stia muovendo in accordo con una Cultura per la quale il tutto è  Uno. Un Uno che spiega tutto, che consente di ridurre tutta la molteplicità a se stesso. Un Uno che, al massimo, può essere concepito come trino. Restando Uno.

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