Un'informazione utile per chi, con poca esperienza e conoscenza, vuole dilettarsi a raccogliere "funghi" è la seguente: non ci sono funghi che diano avvelenamenti gravi fra quelli che sotto il cappello presentano pori. Ad esempio i boleti e fra i boleti i porcini.
A provocare avvelenamenti gravi se non mortali sono quelle specie che sotto il cappello presentano le lamelle,
oppure sono altre specie che si mostrano con strutture completamente diverse dai funghi a cappello. Per esempio funghi lisci e ramificati come le Clavarie
oppure funghi che sopra il gambo presentano sommità trabecolate come per esempio le specie incluse nel genere Gyromitra.
Dunque se coi funghi che, una volta sezionati secondo un piano centrale che da sopra a sotto li divide in due metà, mostrano al centro un bel tessuto spugnoso fatto di tanti piccoli tubuli (pori in sezione orizzontale), non si corrono rischi gravi, con tutti gli altri non è consentito sbagliare.
A questo riguardo quando capita di ascoltare i racconti dei vari raccoglitori che basano le loro discriminazioni sui colori e sui luoghi di crescita, c'è da meravigliarsi che siano ancora vivi.
Il riconoscimento deve avvenire su base anatomica. E' necessario conoscere i tratti strutturali caratteristici dei vari generi. E se neppure questo è sufficiente, bisognerebbe fare come gli specialisti che ricorrono all'esame microscopico delle spore.
O si ha la certezza o si lascia perdere.
I funghi non esistono per farci piacere e per farsi mangiare. Esistono e basta e, come noi, anche loro sono un insieme di particolarità chimiche. Alcuni, come le Amanite falloidi,
uccidono perché nella particolarità chimica del loro metabolismo vengono prodotte molecole che interferiscono col nostro. Queste molecole, oltre che letali, sono anche istruttive. Bloccano a livello di ribosomi la catena di montaggio che nelle cellule assembla le proteine. Il lato istruttivo consiste nel capire che le cellule non si possono fermare mai.. Il loro chimismo interno non può essere interrotto. Un blocco anche momentaneo ed è la morte: tutto quel magnifico sistema si sfalda. La nostra vita, come quella di tutti gli altri viventi, si fonda su un dinamismo interno di decine di migliaia di miliardi di cellule che non ammette sosta.
E' curioso ed emblematico insieme che uno dei corpi fruttiferi più pregiati è proprio una "sorella" dell' Amanita falloide, vale a dire l'Amanita cesarea.
Ci sono poi i casi speciali. Il Cantarello cibario,
conosciuto un po' da tutti come galletto e da tutti apprezzato sembra aver subito in un'area della Francia centrale una mutazione che lo rende velenoso mortale con conseguenze ovviamente disastrose per un viaggiatore-raccoglitore ignaro.
Nella percezione corrente i funghi, queste escrescenze strane, sono là, ogni tanto, comunque lontani da noi, soprattutto nei boschi e nei prati.
Non la penserebbe così un dermatologo intento a osservare infezioni micotiche della pelle o delle unghie. Né un agricoltore alle prese con la ruggine del grano, o col carbone del mais; e neppure i servizi sanitari alle prese con le gravi intossicazioni provocate dalle farine contaminate da Claviceps purpurea.
D'altronde anche i lieviti sono funghi a cui si deve la fermentazione dei mosti e la lievetazione dei pani; e le muffe, da cui si sono ricavati i primi antibiotici.
Il fatto è che i funghi formano una parte notevole del Mondo e, dunque, partecipano in modo notevole al suo funzionamento. I loro corpi sono sommersi, infiltrati, onnipresenti e noi non li vediamo. Sono macroscopici e microscopici. E sono ovunque. Ai nostri occhi limitati capita ogni tanto di vedere qualche loro sgargiante o curioso, e percettibile, corpo fruttifero.
Mentre invece, oltre ad essere ovunque, riempiono anche ogni dove delle loro spore. Una sola Vescia gigante mette in circolo qualcosa come settemila miliardi di spore. Le spore dei funghi sono piccole, con niente si spargono nell'atmosfera, la riempiono, vi si disperdono. Ed è inevitabile che si posino su di noi e che noi le respiriamo. Sono talmente tante che, se mettessimo insieme le spore emesse da tutti i funghi del pianeta, formerebbero una massa immensa. Si tratta certamente di uno degli sprechi più imponenti del mondo vivente, forse il più imponente di tutti, non essendo ancora chiaro come la catena alimentare animale utilizzi questa enorme manna terricola ricadente dal cielo.
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